Chi è la SouLady?

Mi presento…in 5 minuti!

Sono pure una tipa conTurbante!

Sono Giulia, sono una Psicologa genovese ed ho 32 anni portati male. Cervicale molto provata dall’headbanging, spalle ricurve da pogo, postura che risente dell’uso smodato di scarpe basse usurate e Dr.Martens. Sono nata con il solstizio d’estate. Cuspide: metà Gemelli e metà Cancro (leggo entrambi gli oroscopi e scelgo quello migliore). Inguaribile romantica che a dei fiori preferisce una dedica con canzone alla Radio. La mia vita ha avuto diversi andamenti: dal Grave  al Vivace, passando per l’Adagio e l’Allegro. Un po’ come quella di tutti, del resto.

Alle note musicali che hanno reso armoniosa la mia vita, ci hanno pensato mio nonno (sassofonista da 80 anni che mi ha trasmesso la passione per gli strumenti a fiato) e soprattutto mio papà e mio fratello. Il mio papo mi ha spalancato le porte della musica: ogni domenica metteva sul giradischi un Vinile qualsiasi e giocavamo a Sarabanda: “Amore, come si chiama questo cantante?/Che canzone è?”. Io e mio fratello abbiamo ereditato questa passione e tuttora ci chiamiamo per scambiarci pareri sulle nuove uscite. Per non parlare delle nostre chiacchierate musicali: due critici musicali allo sbaraglio.

Poi c’è mia mamma che adora ballare con le sue mosse anni ’70…e io ancheggio con lei. Insomma, fin da piccola ho respirato a pieni polmoni aria di creatività. L’impianto stereo era perennemente acceso. Non mi intendo di tecnicismi e non esprimo pareri riguardo essi ,ma prediligo il cuore e l’anima alla tecnica,così come nella vita.

Come già detto in precedenza sono una Psicologa e mi occupo di persone della Terza Età con Alzheimer ed altre patologie e nei miei interventi uso spesso e volentieri la musica. Talvolta mi trovo davanti ad ospiti che non riconoscono i propri figli, ma che cantano a squarciagola una canzone del Quartetto Cetra senza dimenticare una parola. Poi ci sono quei brani che fanno riemergere ricordi particolari ed emozioni ad essi correlati. Succede a tutti, giusto? A me capita di collegare una canzone ad un periodo, ad una giornata,o ad un istante. Quando la riascolto provo nuovamente le emozioni e le sensazioni provate in passato. Poi ci sono quei brani che mi ricordano le persone.

Mio fratello è “People People” di Tommy Bolin. Questa canzone parla di noi, della nostra famiglia. Quando l’ascolto immagino un dialogo tra me e mio fratello Ivan. Io che gli chiedo di essere protetta: “Brother, Brother, help me please: I’m as lonely as I can be. All my friends are scaring me, but if you forget me then I will leave“. Mio fratello che si confida con me, che si smolla: “Sister, Sister, what can I do? I’m in love with Tootsie too. Please excuse me if I am low, but my feelings just have to show“. Alla fine immagino io e Ivan che ci prendiamo per mano e diciamo all’unisono “Mother, mother, so good to me: praying just so I can breathe. My father, my father, the only one: I hope you’re proud of this your son“. E giù lacrime.

Mia mamma è “Jamming” di Bob Marley, canzone che le è stata dedicata alla radio da mio papà. Nella mia testa la immagino che balla lasciandosi trasportare dal ritmo, senza pensieri. Forse perchè vorrei che si lasciasse andare, trasportata più dall’istinto che dalla razionalità.

Mio papà è “Communication Breakdown” dei Led Zeppelin. Mi ricordo quando l’ascoltava a tutto volume e si gasava per le triplette di “Bonzo” Bonham e per “empatia” muoveva le sue gambette. Era felice come un bambino. Questo pezzo mi ricorda papà anche perchè è cazzuta come lui, perchè ti fa venire voglia di affrontare la vita con scudo e lancia. Come ha fatto lui, fino alla fine.

Mio nonno Romildo è un classico del liscio “Non c’è pace tra gli ulivi“. Mi ricorda quando lo spiavo dallo spioncino, mentre la suonava seduto sul letto di casa.

Mia nonna Amelia è “Tell mama” di Etta James, perchè esprime la sua grinta e forse perchè mi ricorda molto la burrosa stazza di Etta. La mia nonnona la vedrei bene seduta in strada con le sue amiche del quartiere di Harlem a parlare di cibo.

Mio nonno Duilio è “Bella Ciao” nella versione dei Modena City Ramblers. Cavolo, lo ricordo ancora seduto sul sofà di casa nostra, con le cuffie indossate, mentre Ivan gliela faceva ascoltare. Si commosse e ricominciò a raccontare storie di partigiani e di libertà.

Mia nonna Matilde è “I feel love” di Donna Summer. Rimasi colpita quella volta in cui, per scherzo, iniziammo a ballare nella sala da pranzo della casa in campagna. Rimasi colpita per il suo senso del ritmo senza eguali. Cominciò a danzare sinuosamente, senza la “legnosità” tipica della terza età, muoveva dolcemente il suo corpicino esile. Idola. Potrei andare avanti per ore, perchè quasi ogni persona che mi circonda ha la sua canzone.

Sono sicura che mi capirete!

CLICCA QUI SOTTO PER SEGUIRE LE NEWS TRAMITE INSTAGRAM!